L’impegno di Ecologia Viterbo per il riuso dell’acqua

La Giornata Mondiale dell’Acqua 2023 cade a distanza di pochi giorni dalla pubblicazione dell’ultimo rapporto IPCC sui cambiamenti climatici, il cui messaggio è stato quanto mai chiaro rispetto alla gravità dei danni in atto e dei rischi futuri, all’urgenza degli interventi e al coltivare la speranza di evitare il peggio. La crisi climatica è in atto e in particolare nell’area mediterranea siamo già a 1,5°C di aumento negli ultimi 100 anni.

Il progetto Ecoplaster -realizzato con il cofinanziamento del Ministero della Transizione Ecologica, la direzione dell’Università della Tuscia e il coordinamento scientifico del prof. Marco Barbanera – rappresenta uno degli impegni principali di Ecologia Viterbo per la valorizzazione della risorsa idrica che in questo caso verrà riutilizzata per la produzione di materiali per la bioedilizia originati dal recupero della FOS (Frazione Organica Secca) e del percolato di discarica.

Il progetto è partito da circa 12 mesi e i primi risultati di laboratorio sono incoraggianti. Infatti a partire da due scarti del sistema dei rifiuti come la FOS e il percolato di discarica, grazie ad un processo che si chiama di carbonizzazione idrotermale, si è ottenuta una mescola chiamata hydrochar.

La fase ulteriore ha visto l’attivazione di questa sostanza trattata in un forno tubolare perché così diventi più porosa e superficialmente estesa (vedete nella foto la sostanza al microscopio e come appare a occhio nudo).

A sinistra l’hydrochar ottenuto dalla carbonizzazione idrotermale di FOS e percolato di discarica. A destra un’immagine al microscopio della porosità dell’hydrochar attivato tramite forno tubolare

A sinistra l’hydrochar ottenuto dalla carbonizzazione idrotermale di FOS e percolato di discarica. 
A destra un’immagine al microscopio della porosità dell’hydrochar attivato tramite forno tubolare

I risultati di queste fasi sono stati presentati ad Ecomondo nel novembre 2022 e a breve verranno pubblicati su rivista scientifica di settore prima di passare alla fase successiva che vedrà lo studio di una malta addizionata con hydrochar da testare su casette realizzate ad hoc per verificare se l’uso di questa malta porterà benefici rilevanti per le abitazioni.
L’ipotesi è che questa malta porterà una ridotta conducibilità termica, capacità di assorbimento acustico, di assorbimento di inquinanti e di cattivi odori come anche per l’interno un miglior controllo dell’umidità.

L’aspettativa è che si possa riutilizzare gran parte del percolato di discarica e quindi valorizzare la risorsa idrica che Ecologia Viterbo gestisce nel ciclo dei rifiuti.
Perché questo accada sarà necessario in primo luogo che la sperimentazione vada a buon fine e in secondo luogo che la malta eco-sostenibile ottenuta diventi un prodotto d’uso nell’edilizia dove l’efficienza energetica e il benessere abitativo sono oramai parametri chiave per le nuove costruzioni.

 

Schema del progetto Ecoplaster

Post correlati